martedì 21 maggio 2013

Perchè questo bolg...

Bernardo Provenzano
di Giuseppe Pipitone

A sette anni dall’arresto del boss corleonese e a pochi giorni dall’inizio del processo sulla presunta trattativa, le denunce sulle omissioni nelle indagini per prendere Binnu iniziano a moltiplicarsi. Dopo la denuncia del maresciallo Saverio Masi, un altro militare racconta gli ostacoli trovati durante la caccia al capo di Cosa Nostra
Avevano braccato Bernardo Provenzano già agli inizi degli anni duemila. Ma le loro segnalazionisarebbero finite sempre nel vuoto, ignorate, depistate e dimenticate nei cassetti: il ragioniere diCosa Nostra, l’uomo che per i magistrati della procura di Palermo è il garante del patto Stato – mafia, non doveva essere arrestato. E così è stato fino all’11 aprile del 2006, quando Binnu ‘u tratturi viene ammanettato a favore di telecamera tra i pizzini e la cicoria di Montagna dei Cavalli, in un casolare nei pressi di Corleone. Una latitanza lunga 41 anni e garantita – secondo la stessa procura palermitana – soprattutto da alcune coperture istituzionali.